12.2.05

The Mental Seg

Trattasi di un nuovo approccio, assolutamente innovativo e dirompente, nel funzionamento molto recondito dell'interazione tra i due lobi, destro e sinistro.
Come ogni approccio innovativo si serve di strumenti concreti ed incisivi.
Funziona così: quando i gangli si aggrovigliano nel tentativo furioso di mettere d'accordo i due lobi, di sputare logica in mezzo a sommovimenti da basso ventre, arriva il seg, taglia di netto e rimette ogni cosa al suo posto. Ne conseguono due filoni completamente insensati, ma tenacemente coerenti e ovviamente divergenti.
Questo fenomeno tragicamente patologico, e di cui al mondo non gliene frega una mazza, si sta studiando con profitto in un luogo aperto ed ospitale, tanto da meritarsi l'appellativo di esclusivo e raffinato, come si conviene ad una session di studio approfondito in cui si convitano le più elevate menti pensanti del settore.
La session è democratica per definizione e quindi fa lanciare il sasso a turno a ciascuno dei convitati, che sono talmente illustri e consapevoli della loro illustraggine dal rifuggire qualsiasi coccarda di appartenenza: gli scienziati sono liberi per definizione e proprio perché tali, si ritengono dei perfetti ignoranti.
Sono gli scienziati giovani, quelli del new deal, ed è ovvio e giusto che siano loro a svecchiare i paludati corridoi in cui circolavano anziani peripatetici del pensiero.
L'oratore di turno lancia il tema. La platea vigile e attenta risponde nel merito esaurendo l'argomento in tre battute.
Ed è esattamente da qui che inizia l'analisi scientifica della session: su tutto quello che la dotta platea è capace di partorire dopo, a argomento esaurito. Si ottiene così la dimostrazione dell'utilità democratica e scientifica dell'approccio del Mental Seg.
I lavori procedono con successi insperati.
Gli scienziati sono talmente autorevoli che riescono a sviscerare il Mental Seg fino a punti inimmaginabili. Oltre il lobo destro, oltre quello sinistro, oltre i due messi insieme, oltre la retorica, oltre la dialettica, oltre.
A questo punto della ricerca, al mondo dovrebbe cominciare ad importare qualcosa, perché è evidente il contributo fattivo di questo genere di lavori per l'umanità.
Cosa c'è "oltre"?
Bisogna convenire che è una domanda migliore di quella di Amleto, anche se per onestà intellettuale si dovrebbe citare un certo Costanzo che nella sciatteria da uomo qualunque l'aveva posta altrimenti (cosa c'è dietro l'angolo?), ma a ben vedere aveva colto al volo ed in anticipo la colossale problematica che c'è, per l'appunto, "dietro".
Per dovere bibliografico, citeremo anche un altro padre putativo, quello che aveva intuito il problema e lo proponeva così: "si faccia una domanda, si dia una risposta".
Questi erano i prolegomeni. Quanto alla metafisica futura, si può star certi che la session, nel suo raffinato ritiro spirituale, darà risposte migliori di Kant.