Fuoristagione
Passeggiata
Che bello questo inverno invernoso,
tutto freddo e nevoso,
ancora oggi neve, di quella a spruzzo,
a raffichetta, piccola piccola, secca secca,
tutta occupata a svolazzare in vortici inintellegibili,
vaporosa e farinosa, sembra uno scherzo,
non si tocca neanche e quando ci provi
riapri le dita e non c'è nulla, neanche acqua, nulla.
Non serve ombrello, né cappello,
il mantello sì però, perché fa un freddo freddoso
insidioso goloso del calduccio che ti porti addosso,
piano piano ti abbassa la temperatura, che fregatura,
cammini cammini, e ti lasci dietro la scia di calore,
al primo angolo è finito e cominci a bubbolare,
tentennare, tremolare, non bastano bavari, guanti e sciarpette,
non parliamo delle scarpette
sempre troppo fine, ma che fanno un bell'effetto
su un marciapiede invernale ancora intonso,
ciaccolano, fanno tac-tac perché è tutto secco, molto secco,
anche il naso che forse gocciolerà
neve, tra poco, e le mani che si fanno ruvide,
fa freddo pure dentro agli occhi che è una sensazione curiosa,
si sono freddati pure i capelli, e tac-tac-tac
al secondo angolo non senti più niente
però vedere questa festicciola gaia di granelli,
più belli dei coriandoli, attaccarsi ai tuoi capelli,
ecco sì, fa allegria, una magia,
soprattutto se hai scelto il giorno migliore per vestirti da donna,
con la gonna, e le calze sottili,
son fili,
il vestito leggero sotto al cappotto pesante,
intrigante, e il vento gelato,
screanzato
che s'infila sotto
e porta via anche l'ultimo grado sopra zero
che custodivi gelosamente nel cappotto.
Che botto!
Che bello questo inverno invernoso,
tutto freddo e nevoso,
ancora oggi neve, di quella a spruzzo,
a raffichetta, piccola piccola, secca secca,
tutta occupata a svolazzare in vortici inintellegibili,
vaporosa e farinosa, sembra uno scherzo,
non si tocca neanche e quando ci provi
riapri le dita e non c'è nulla, neanche acqua, nulla.
Non serve ombrello, né cappello,
il mantello sì però, perché fa un freddo freddoso
insidioso goloso del calduccio che ti porti addosso,
piano piano ti abbassa la temperatura, che fregatura,
cammini cammini, e ti lasci dietro la scia di calore,
al primo angolo è finito e cominci a bubbolare,
tentennare, tremolare, non bastano bavari, guanti e sciarpette,
non parliamo delle scarpette
sempre troppo fine, ma che fanno un bell'effetto
su un marciapiede invernale ancora intonso,
ciaccolano, fanno tac-tac perché è tutto secco, molto secco,
anche il naso che forse gocciolerà
neve, tra poco, e le mani che si fanno ruvide,
fa freddo pure dentro agli occhi che è una sensazione curiosa,
si sono freddati pure i capelli, e tac-tac-tac
al secondo angolo non senti più niente
però vedere questa festicciola gaia di granelli,
più belli dei coriandoli, attaccarsi ai tuoi capelli,
ecco sì, fa allegria, una magia,
soprattutto se hai scelto il giorno migliore per vestirti da donna,
con la gonna, e le calze sottili,
son fili,
il vestito leggero sotto al cappotto pesante,
intrigante, e il vento gelato,
screanzato
che s'infila sotto
e porta via anche l'ultimo grado sopra zero
che custodivi gelosamente nel cappotto.
Che botto!
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