15.4.06

Exit Poll

Esaurite le prove tenaci di primavera con tubamenti e turbamenti in largo anticipo sul calendario, i piccioni del cornicione di fronte hanno rinunciato a risolvere la questione dell'ingresso nel buco nero, detto tana (pur se non libera tutti), e si sono indaffarati in conciliaboli isterici, raggruppandosi tra comignoli, davanzali stretti e rare parabole acquattate tra le vecchie tegole.
Devo spiegare la questione dell'ingresso. Il buco nero è posto immediatamente sotto alla grondaia, che per via della forma concava, ne consente l'accesso solo dal basso. Una seconda difficoltà è rappresentata dal fatto che il buco è scavato all'insù e l'imboccatura non presenta alcun bordino per aggrapparsi. Il piccione arriva e deve seguire una traiettoria perfetta per centrare il buco ed entrarci chiudendo contemporaneamente le due ali, sola possibilità per intraprendere zampettando la salita, altrimenti è lo sconquasso, scomposto e sciatto, verso il basso, con piroette degne di un felino per riposizionarsi in volo planato.

Il piccione maschio è un atletico furfante che non si rassegna a fare il giro largo, come gli aerei per posizionarsi davanti alla pista di atterraggio, e si dà ad ogni sorta di acrobazia. Talvolta, pensando di avere acquisito i vantaggi dell'elicottero, tenta di gettarsi dalla gronda, girare di 180° praticamente da fermo ed avere, malgrado la gravità, lo sfarfallio necessario a centrare il buco in salita.
Il tutto si risolve in figure equine, di cui è consapevole - come ogni animale colto in errore di manovra o sopravalutazione di sé - quando si posa nuovamente sulla grondaia facendo finta di niente, col collo appena alzato, restando un po' immobile, come dire che non era un incidente quell'obbrobrio prodottosi all'ingresso di casa sua, era tutto studiato per movimentarsi un po' la vita, che poi la picciona dovesse credersi che lui è veramente uno strafigo di piccione.

Ultimamente le prove tecniche di centraggio del buco nero sono state distratte dalla riunione annuale della Piccioneria nazionale che doveva rieleggere il comitato di trasmigrazione, accogliendo le istanze di emigrazione degli uni e quelle di immigrazione degli altri.
Molte le richieste di esodo verso le campagne, causa rifacimenti di tetti nelle città, soprattutto quelle d'arte, dove tra l'altro la persecuzione non dà scampo: piazze e campanili sono ormai off limits, presidiati da veleno antivolatile, briciole e merendine vengono spazzolate subito e alla popolazione è stato ordinato di gettare tutto in appositi cestini antipiccione, insomma una vera pulizia etnica.
Tuttavia anche le campagne si sono fatte ardue: capannoni metallici con tetti a gronda integrata, finiti i covoni, i campanili non si fanno più e quelli che stanno ancora in piedi sono occupati da decenni.
La Piccioneria nazionale è spaccata in due: da un lato l'Immobilpiccione che chiede al comitato nazionale di dimettersi e lasciare campo libero alla concorrenza tra le varie consorterie piccionili cittadine: i piccioni migliori si guadagneranno l'alloggio per meritocrazia e l'ordine si farà naturalmente da solo.
Dall'altro l'Unione Picciodemocratica che chiede un piano nazionale per l'attribuzione degli alloggi e la definizione delle migrazioni a rotazione, privilegiando i piccioni zoppi, ciechi o comunque disabili, i quali altrimenti sarebbero destinati a morte prematura.

Ora, il piccione di fronte si è presentato alla riunione della Piccioneria con un argomento forte. Il suo alloggio non può essere evacuato perché in realtà è occupato da un pollo. A questa dichiarazione le reazioni sono state disparate: sgomento, incredulità, risa.
Si è deciso così di lanciare l'Exit Poll.
Sono state nominate delle commissioni per procedere all'evacuazione, ognuna con una tecnica diversa.
Il piccione di fronte, per palese conflitto di interessi, ha deciso di astenersi dalle operazioni, piazzandosi sulla grondaia, precisamente sopra all'ingresso del buco nero.
Dalla postazione ha osservato minuziosamente le tattiche di abbordaggio del buco nero, gonfiandosi a palla ad ogni insuccesso dei suoi consimili che tentavano l'arrembaggio al pollo, occupante illegittimo di un alloggio piccionesco.
Ad ogni consanguineo che mancava il bersaglio lasciava cadere una cacatina sulle remiganti mentre quello caracollava malamente e insolentito dall'insuccesso.

Inutile dire che l'Exit Poll è stato un disastro che ha obbligato le commissioni istituite dalla Piccioneria nazionale ad arrendersi al dato di fatto.
Il piccione di fronte non solo non è stato sfrattato, ma infine ha intuito il concetto della virata larga, che per questioni di esposizione doveva essere necessariamente a sinistra.

E la picciona? Beh, la picciona la virata a sinistra l'ha sempre fatta, e nonostante l'ingresso in salita - o forse proprio per quello - a casa è rientrata sempre senza scucirsi le penne. Ora sta cercando un alloggio più confortevole, con un anfratto speciale dove ricevere gli ospiti della sua nuova iniziativa picciomediatica "Parla col piccione", un salotto aperto all'intellighenzia della Piccioneria, dove tubando e titubando si cerca un nuovo assetto per spiccare il volo.