Io e Lei
ALT!
Cosa vi credevate? Non mi sto concedendo un diversivo sessuale di moraviana memoria, no.
Io e lei, dove lei è la Contabilità.
Questo è per me il periodo più funesto dell'anno. Alle prese con i conti professionali che mi ostino da sempre a voler fare da sola, perché mi dico che a forza di farli prima o poi capirò qualcosa della loro logica (perversa), e poi a conti fatti (!) continuo a non capirci nulla.
Per cui, oltre allo strazio vivisezionante, con tragico espettorato fiscale, ogni anno mi rendo conto di essere scema. Sarà la punizione per ridimensionarsi?
Perché i conti tocca farli quadrare. Però poi bisogna pure arrotondare. Mi aspetto che Tremonti presto o tardi li rombizzerà, dando prova di profonde conoscenze geometriche, e poi pure musicali, visto che il contribuente viene pure t-rombizzato.
Ma cantando e suonando e ballando, si sa, passa tutto. Vaglielo a dire agli afgani. Un bel balletto in mezzo ai patriot. Tranquilli, la festa di piazza gliel'hanno messa su.
Sto divagando.
Io e Lei.
La maledetta. Si apre tronfia con le sue paginette precisine, righe, quadratini, segnetti di spunta, campanacci che suonano minacciosi quando tento, io reietta, di far tornare i conti di forza, NO, niente trucchi.
C'è sempre un maledetto scontrino che non si trova. C'è sempre l'estratto conto dove gli arrotondamenti sono diversi dai tuoi, che hai passato ore della tua vita per capire come si fa, ti ci sei messo di buona lena facendo a pugni con la calcolatrice, che secondo come si sveglia vuole arrotondare con una, due o tre cifre.
Poi ci sono gli "scorpori". Che il solo nome ti fa immaginare steso sul tavolo delle Fiamme Gialle mentre cercano tra un quartino di fegato e due giretti di coratella dove hai nascosto il sopradetto scontrino che ti sei permesso di incorporare senza scorporare perché trattasi di "spesa mista".
Alla fine delle operazioni dovrebbe esserci la seguente situazione:
- casse e conti bancari dovrebbero azzerarsi
- tu dovresti essere felice perché ce l'hai fatta
- la banca ancora più felice di averti turlapinato migliaia di quattrini (eurini) in spese e spesucce, oneri, aggravi, sgravi e servizi assolutamente inutili.
Di fatto invece finisce così:
- i conti e le casse non si azzerano MAI, dico mai, neanche con i più reiterati tentativi di imbroglio che hai praticato facendo appello alla topologia, agli spazi intersecanti, ai punti al posto delle virgole, alle formule antropomorfe, ai decimali randomizzati, alle formule di Maxwell, alle approssimazioni di Rotwell, alle pile Duracell che si sono consumate nel bel mezzo di un conto con 100 entries,
- tu cadi in depressione perché non ti sei accorto, ma neanche per un istante, di far girare tutti quei soldi che di fatto non sono mai stati tuoi, tu sei solo un tramite tra chi te li dà e chi se li piglia, hai voglia a spalmarti coccoina sulle mani per farci rimanere qualcosa attaccato, no, non attacca,
- la banca continua ad essere felice.
Cosa vi credevate? Non mi sto concedendo un diversivo sessuale di moraviana memoria, no.
Io e lei, dove lei è la Contabilità.
Questo è per me il periodo più funesto dell'anno. Alle prese con i conti professionali che mi ostino da sempre a voler fare da sola, perché mi dico che a forza di farli prima o poi capirò qualcosa della loro logica (perversa), e poi a conti fatti (!) continuo a non capirci nulla.
Per cui, oltre allo strazio vivisezionante, con tragico espettorato fiscale, ogni anno mi rendo conto di essere scema. Sarà la punizione per ridimensionarsi?
Perché i conti tocca farli quadrare. Però poi bisogna pure arrotondare. Mi aspetto che Tremonti presto o tardi li rombizzerà, dando prova di profonde conoscenze geometriche, e poi pure musicali, visto che il contribuente viene pure t-rombizzato.
Ma cantando e suonando e ballando, si sa, passa tutto. Vaglielo a dire agli afgani. Un bel balletto in mezzo ai patriot. Tranquilli, la festa di piazza gliel'hanno messa su.
Sto divagando.
Io e Lei.
La maledetta. Si apre tronfia con le sue paginette precisine, righe, quadratini, segnetti di spunta, campanacci che suonano minacciosi quando tento, io reietta, di far tornare i conti di forza, NO, niente trucchi.
C'è sempre un maledetto scontrino che non si trova. C'è sempre l'estratto conto dove gli arrotondamenti sono diversi dai tuoi, che hai passato ore della tua vita per capire come si fa, ti ci sei messo di buona lena facendo a pugni con la calcolatrice, che secondo come si sveglia vuole arrotondare con una, due o tre cifre.
Poi ci sono gli "scorpori". Che il solo nome ti fa immaginare steso sul tavolo delle Fiamme Gialle mentre cercano tra un quartino di fegato e due giretti di coratella dove hai nascosto il sopradetto scontrino che ti sei permesso di incorporare senza scorporare perché trattasi di "spesa mista".
Alla fine delle operazioni dovrebbe esserci la seguente situazione:
- casse e conti bancari dovrebbero azzerarsi
- tu dovresti essere felice perché ce l'hai fatta
- la banca ancora più felice di averti turlapinato migliaia di quattrini (eurini) in spese e spesucce, oneri, aggravi, sgravi e servizi assolutamente inutili.
Di fatto invece finisce così:
- i conti e le casse non si azzerano MAI, dico mai, neanche con i più reiterati tentativi di imbroglio che hai praticato facendo appello alla topologia, agli spazi intersecanti, ai punti al posto delle virgole, alle formule antropomorfe, ai decimali randomizzati, alle formule di Maxwell, alle approssimazioni di Rotwell, alle pile Duracell che si sono consumate nel bel mezzo di un conto con 100 entries,
- tu cadi in depressione perché non ti sei accorto, ma neanche per un istante, di far girare tutti quei soldi che di fatto non sono mai stati tuoi, tu sei solo un tramite tra chi te li dà e chi se li piglia, hai voglia a spalmarti coccoina sulle mani per farci rimanere qualcosa attaccato, no, non attacca,
- la banca continua ad essere felice.
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